La Conferenza Episcopale Messicana (CEM) invita tutte le parrocchie e i movimenti laicali a pregare per coloro che soffrono l'ingiustizia sul lavoro e che vivono nella precarietà.
Oltre il 30% della popolazione attiva in Messico si trova nell’irregolarità, cioè senza accesso a prestazioni sociali e lavorative.
Secondo i dati di Oxfam, il salario minimo in Messico è il più basso tra i Paesi membri dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
Le donne tendono ad avere meno accesso ai benefici sociali e occupazionali rispetto agli uomini. Secondo i dati dell'Istituto Nazionale di Statistica e Geografia (INEGI), le donne guadagnano in media il 15% in meno rispetto agli uomini in lavori simili.
Inoltre, la COVID-19 ha evidenziato le disuguaglianze nell'accesso ai benefici sociali e lavorativi tra lavoratori regolari e irregolari.
Secondo l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), durante la pandemia il Messico è stato uno dei Paesi della regione con la maggiore perdita di posti di lavoro regolari.
Domenica 16 aprile, la Chiesa messicana ha tenuto la sua Giornata mensile di preghiera in cui ha chiesto a Dio di trasformare la precarietà e l'ingiustizia sul lavoro in modo che siano riconosciuti i diritti dei lavoratori e gli sforzi dei datori di lavoro.
Imploriamo Dio nostro Padre e la nostra Madre, la Vergine di Guadalupe, affinché ci illuminino e ci incoraggino a continuare a costruire la pace in Messico che tanto desideriamo".