Mercoledì 7 aprile, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e la Commissione Vaticana COVID-19, insieme a Caritas Africa, Simposio delle Conferenze Episcopali dell'Africa e del Madagascar (SECAM), Conferenza dei Gesuiti dell'Africa e del Madagascar (JCAM), Associazione delle Donne Consacrate dell'Africa Orientale e Centrale (ACWECA), hanno ospitato un evento online intitolato "Lancio della Campagna COVID-19 per la cancellazione del debito in Africa: Un appello al dialogo, alla riflessione e all'advocacy". Il webinar ha avuto luogo alle ore: 09:00 - 11:00 (EDT); 13:00 - 15:00 (GMT); 15:00 - 17:00 (CEST); 16:00 - 18:00 (EAT).
La struttura del webinar era triplice:
- VEDERE: Facilitare il dialogo intorno al tema del debito estero e dei suoi effetti reali su persone e comunità nell'Africa sub-sahariana.
- GIUDICARE: Esaminare le complessità del finanziamento e del debito esterno per andare verso la comprensione e la risoluzione.
- AGIRE: Costruire la capacità di sostenere strutture di debito eque e giuste e lo sviluppo sostenibile.
Dopo il discorso di benvenuto del Rev. Charlie Chilufya, S.J., Direttore dell'Ufficio Giustizia ed Ecologia, JCAM; le osservazioni introduttive di Mons. Gabriel Justice Yaw Anokye, Arcivescovo di Kumasi (Ghana) e Presidente di Caritas Africa, Rev. Henry Akaabiam, Segretario generale del SECAM, e Rev. Fr. Augusto Zampini-Davies, Segretario Aggiunto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; Lucy Espila, Policy and Advocacy, Caritas Africa, ha introdotto il webinar con una preghiera di apertura per tutti i partecipanti.
Gli oratori si sono divisi in tre sessioni.
Nella prima sessione "VEDERE: Approfondimenti dai margini (casi dalla Tanzania, Mozambico e Camerun)", con la moderazione di Fernando Saldivar, S.J., Justice and Ecology Network Africa, i relatori sono stati: Sr. Hellen A. Bandiho, STH, Segretario Generale, ACWECA; Denise Namburete, Direttrice Esecutiva delle Comunicazioni Sanitarie, N'Weti Mozambico; Dr. Ivan Djossa, Università Cattolica del Camerun.
Alla seconda sessione "GIUDIZIO: Riflessioni sulla crisi del debito in Africa", moderata da Amparo Alonso, Responsabile Advocacy e Campagna, Caritas Internationalis; sono intervenuti il Prof. Horman Chitonge, Centro Studi Africani, Università di Città del Capo; Jaime Atienza, Debt Global Policy di Oxfam, Suor Eugenia Amporfu, Kwame Nkrumah University of Science and Technology, Ghana.
Alla terza sessione "AGIRE: impegni verso la solidarietà", moderata da Dario Kenner, Lead Analyst, Catholic Agency for Overseas Development (CAFOD), hanno preso la parola i seguenti oratori: Dr. Charles Abugre, Consiglio consultivo, Tax Justice Network; Eric LeCompte, Direttore esecutivo, Jubilee USA Network; Dr. Charity Musamba, Università dello Zambia / JCTR.
Una riflessione sul cammino verso un'economia globale inclusiva è stata poi tenuta dal Rev. Charlie Chilufya, S.J., Direttore dell'Ufficio Giustizia ed Ecologia, JCAM, e da Dominic Chai, S.J., Commissione Vaticana COVID-19. Alla fine, S.Em. Card. Peter K.A. Turkson, Prefetto, Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha lanciato una campagna sulla cancellazione del debito.
Il COVID-19 ha avuto un impatto economico e sociale senza precedenti in tutto il mondo. Gli effetti della pandemia sono stati particolarmente duri nelle regioni più povere del mondo, in particolare nell'Africa sub-sahariana. Qui, il COVID-19 ha esacerbato le sfide economiche precedenti alla pandemia, ha spinto le persone in condizioni di estrema povertà e ha messo sotto pressione i governi già sovraccarichi nel fornire servizi sociali critici. La pandemia ha tragicamente colpito la capacità dei governi africani di far fronte ai loro obblighi di debito sovrano. Ciò che prima della pandemia era una questione di crescente preoccupazione, ora è esplosa in una crisi.
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il debito pubblico nell'Africa sub-sahariana è aumentato costantemente nell'ultimo decennio da una media del 35% del PIL all'inizio degli anni 2010 a una proiezione del 65% entro la fine del 2020. Il COVID-19 ha aumentato questo peso sui paesi africani, creando condizioni in cui nazioni già impoverite sono costrette a usare le loro risorse limitate per pagare il debito piuttosto che investire nel benessere della loro gente. Nel tempo della pandemia questo ha significato dover dare la priorità al debito piuttosto che salvare vite.
La crisi del debito pubblico africano è un ostacolo allo sviluppo umano integrale perché rappresenta un trasferimento di risorse dalla spesa pubblica per la salute, l'istruzione e la protezione sociale ai creditori stranieri. Il peso del debito grava spesso sulle spalle dei più vulnerabili ed emarginati, minacciando la loro dignità umana e la loro vita. Questo richiede non solo soluzioni politiche, ma una profonda riflessione morale ed etica su come siamo arrivati in questa situazione. Come spiega Papa Francesco in Fratelli Tutti, i principi di solidarietà e fraternità ci chiamano a vedere il debito come un problema umano su scala globale, e a lavorare su soluzioni multilaterali. I partecipanti al webinar sono stati perciò invitati a riflettere sulle dimensioni morali del debito estero dell'Africa, compreso come è stato contratto, chi è stato coinvolto nelle decisioni chiave, quali istituzioni condividono la responsabilità della sua risoluzione, e i criteri utilizzati per valutare e strutturare le relazioni pertinenti. L'insegnamento sociale cattolico offre una visione privilegiata di queste stesse questioni e può servire come base etica per il dialogo in politica, economia e finanza.
Il webinar, che è stato interamente sviluppato in inglese e francese, mirava ad aumentare la coscienza pubblica, delineando una prospettiva della Chiesa cattolica sul debito estero africano, e proponendo strategie per portare soluzioni durature alla crisi del debito. Promuovendo il dialogo tra le parti interessate, creditori e debitori, la speranza è ora di mobilitare l'opinione pubblica e sottolineare la necessità che i politici agiscano. La voce profetica della Chiesa, ispirata dalla visione di Papa Francesco di un'economia globale più inclusiva, può promuovere una risoluzione autentica e integrale della crisi.
In definitiva, l'obiettivo dell'incontro è stato quello di sostenere un sistema finanziario internazionale che protegga e garantisca la partecipazione dei più vulnerabili nel perseguimento di un'economia globale inclusiva e integrale, chiedendo un ulteriore dialogo sulla cancellazione del debito per tutti i paesi poveri, i flussi finanziari illeciti e l'elusione fiscale delle imprese, un processo internazionale di risoluzione del debito e la consapevolezza del comportamento finanziario predatorio.