Si è tenuta a Dakar, Senegal, dal 19 al 23 febbraio scorso, l'annuale riunione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel.
Con la collaborazione, in particolare, della Conferenza Episcopale Italiana, della Conferenza Episcopale Tedesca e della Chiesa locale, la Fondazione realizza, a nome del Santo Padre, progetti contro la desertificazione, per la gestione e lo sviluppo delle unità agricole, per gli impianti di pompaggio dell’acqua, per il miglioramento della acque potabili e per le energie rinnovabili, in favore delle comunità dei Paesi membri (Burkina Faso, Capo Verde, Ciad, Gambia, Guinea Bissau, Mali, Mauritania, Niger e Senegal). Essa si occupa, inoltre, di formare personale tecnico specializzato, che possa mettersi al servizio del proprio Paese.
Nel corso della riunione sono stati esaminati i progetti in attesa di finanziamento; quelli approvati nel 2017 sono stati 127; fino al 2016 i progetti finanziati sono stati oltre 3.200.
Nel corso degli anni la Fondazione ha potuto anche favorire il dialogo interreligioso: la maggioranza dei beneficiari, infatti, è di religione musulmana..
Per il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale vi ha preso parte Mons. Segundo Tejado Muñoz, Sottosegretario.