Mercoledì 18 settembre si è svolto presso il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale il primo workshop intitolato “Sfide e prospettive della pastorale della salute”, a cui hanno preso parte numerosi rappresentanti del mondo ospedaliero, farmaceutico, accademico e della ricerca, così come responsabili e delegati degli ordini religiosi da sempre impegnati nel servizio dell’assistenza ai malati.
Il seminario, che si è tenuto a Palazzo San Calisto, è stato suddiviso in una seduta plenaria introduttiva e in successivi gruppi di lavoro, nel corso dei quali i partecipanti hanno potuto formulare proposte concrete per il Dicastero, al fine di definire insieme le linee di una pastorale della salute in grado di rispondere maggiormente alle necessità del tempo presente, così come chiede anche Papa Francesco.
Dopo il saluto inaugurale del Card. Peter Turkson, Prefetto del Dicastero, e la presentazione dele posizioni dei singoli partecipanti, si è tenuto l’intervento di Mons. Bruno Marie Duffè. Il Segretario del Dicastero ha proposto una riflessione basata su tre considerazioni relative rapporto esistente tra la salute e lo sviluppo umano integrale: la salute delle persone e della terra come condizione determinante dello sviluppo umano integrale; la necessità di prendersi cura della casa comune e di coloro che la abitano; la dimensione spirituale della salute come nuovo approccio della vita alla luce della memoria e dell’esperienza. In particolare, Duffé ha sottolineato la necessità di puntare sulla valorizzazione della dimensione spirituale nell’approccio alla cura del malato, poiché essa riunisce in sé tutte le dimensioni: quella del corpo e quella dell’anima. “Il principio della dignità della persona – ha detto – ha la propria origine nello sguardo di Dio Padre sull’uomo e nello sguardo del fratello che ci rivela a noi stessi”. Siamo chiamati perciò a una grande capacità di ascolto e di dialogo, per metterci sempre di più in relazione con l’altro e con la terra. “Come spiega molto bene il Papa nella Laudato si’ – ha concluso il Segretario – l’ecologia integrale tocca nello stesso tempo la relazione che noi intratteniamo con la creazione, per questo non possiamo non parlare oggi anche di salute integrale”.
Nella sessione plenaria conclusiva, infine, tutti gli operatori hanno esposto le proposte emerse durante gli working group.