In Benin un Centro che promuove lo sviluppo socioeconomico sostenibile

Il Centro Songhaï ha aperto le porte nel lontano 1984 a Porto Novo nella Repubblica del Benin, ad opera del lungimirante sacerdote domenicano Godfrey Nzamujo, in collaborazione con un “gruppo di africani e amici dell'Africa”.

In Benin un Centro che promuove lo sviluppo socioeconomico sostenibile

Vicino a compiere quarant’anni di attività, il Centro Songhaï si sviluppa oggi su oltre 22 ettari e si è fatto conoscere anche oltre i confini dell’Africa. Songhaï nasce dal desiderio di contribuire allo sviluppo dell'Africa, attraverso la creazione di una vita socioeconomica durevole e, quindi, sostenibile.

Agricoltura, allevamento e piscicoltura sono le attività principali al Centro Songhai. Ogni anno vengono ospitati 320 tirocinanti e 550 cittadini africani per una formazione sulla gestione agricola e sulle nuove tecniche agricole. Così facendo, contribuisce allo sviluppo di attitudini ecosostenibili e delle capacità individuali e delle comunità locali.

La regola suprema è la promozione dell'agricoltura integrata, ovvero dell’agricoltura biologica nel rispetto della natura e senza utilizzare prodotti chimici. Il modello di produzione adottato è chiamato “ZERI” (Zero Emission Research Initiative), ovvero produzione zero rifiuti. 

Tutti i residui del settore primario vengono riutilizzati. Gli scarti dell’allevamento vengono trasformati in compost e utilizzati per fertilizzare la terra. L’acqua della piscicoltura viene riutilizzata per irrigare i campi. I resti vegetali e animali sono, altresì, utilizzati per produrre bioenergia, utilizzata per cucinare, illuminare e riscaldare.

Il fine ultimo è la creazione di città rurali verdi, così da garantire una sostenibilità socioeconomica a lungo termine che possa arrestare l’esodo rurale e mostrare che un modello di sviluppo differente e più rispettoso dell’ambiente è non solo possibile, ma auspicabile. 

03 luglio 2024