“Che sia un Centro in grado di diventare una casa colma di grazia nel promuovere la guarigione fisica e spirituale di chi vi verrà ospitato”. Con queste parole, contenute in una lettera del Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, il Santo Padre Francesco si è rivolto all’amato popolo del Nepal accompagnando la missione di Mons. Segundo Tejado Muñoz, Sotto-Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, in visita nel Paese dal 30 aprile al 3 maggio 2019.
Scopo del viaggio di Mons. Tejado è stata l’inaugurazione del Centro per la Riabilitazione di Minori Disabili nel distretto di Kavrepalanchowk, ricostruito grazie a un finanziamento da parte del Dicastero, in collaborazione con il Governo del Nepal (Ministero dell’Educazione e Ufficio Distrettuale per l’Educazione), a seguito del terremoto che ha colpito il Paese nel 2015.
I fondi, oltre 300 mila euro, raccolti nell’ambito di una colletta organizzata in Italia, sono stati destinati con l’accordo del Nunzio apostolico a New Delhi, alla ristrutturazione di un complesso, suddiviso in 5 strutture nei dintorni di Kathmandu. Le diverse strutture, gestite dal Nepal Jesuit Institute e da Caritas Italiana, sono dedicate alla riabilitazione di bambini colpiti dagli effetti del terremoto, o affetti da disabilità croniche, e al loro parallelo inserimento nel regolare percorso educativo. La colletta ha permesso perciò di avviare progetti-pilota, che hanno avuto anche l’obiettivo di sensibilizzare la comunità locale all’impegno verso la cura delle disabilità.
Il 2 maggio sono stati inaugurati il complesso della Bhagwadi School, specializzata nell’assistenza a ragazzi e ragazze disabili, e della Azad School, che si occupa in particolare dell’assistenza a bambini sordi.
La missione, cui hanno preso parte anche P. Sebastian Roy, SJ, direttore del Nepal Jesuit Institute, e Giuseppe Pedron, coordinatore regionale Asia del Sud di Caritas Italiana, ha poi visitato diversi progetti di ricostruzione post-sismica situati nell’area di Dhulikel, attivi nei settori educativo, abitativo e dello sviluppo agricolo delle comunità locali.