A conclusione della 122ª Assemblea plenaria, i vescovi argentini hanno rilasciato una dichiarazione in cui chiedono di non dimenticare che "la migliore politica di sicurezza è l'educazione".
"Vi invitiamo con fervore a continuare ad avere fiducia nel cammino democratico con la speranza che ci sia ancora tempo. È sempre possibile rinascere se lo facciamo insieme. C'è sempre una strada da percorrere se siamo capaci di parlare e di mettere il nostro Paese sulle nostre spalle. Questo è un desiderio che non conosce spaccature o partiti, appartiene a un popolo", hanno scritto.
Su questa linea, l'Episcopato argentino ha suggerito a tutte le diocesi del Paese di fare un "piccolo gesto" che consisterà nel compiere "una missione visitando alcuni dei nostri quartieri dove vivono i più vulnerabili e abbandonati".
Inoltre, la dichiarazione della CEA incoraggia a percorrere "un cammino di fede" e a pregare perché "il Dio che ci ha dato la vita e ci ama tanto possa darci la forza di non arrenderci e di continuare a lottare. Perché se non agiamo oggi, smetteremo di essere protagonisti e diventeremo spettatori falliti".
"Con tutto il nostro affetto chiediamo al Signore di benedire il nostro Paese e alla Vergine di Luján di non lasciare la nostra mano", hanno concluso.