Questo contributo del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace (da agosto 2016 confluito nel Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale) non è un’analisi geopolitica, un documento programmatico a carattere tecnico o una ricetta universale, bensì una riflessione destinata a nutrire altre riflessioni, ad ispirare la presa di decisioni da parte delle autorità competenti e la loro applicazione, a fornire conoscenze teoriche a coloro che sono direttamente impegnati sul campo, ed infine ad accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica riguardo alla questione energetica. Questione alla quale i Magisteri di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI dedicarono un’attenzione costante e crescente e che – in linea con le preoccupazioni di Papa Francesco riguardanti la povertà, l’economia e l’ecologia – rimane estremamente attuale.
Energia, Giustizia e Pace è strutturato attorno a due grandi parti a loro volta suddivise in capitoli tematici: la prima considera l’energia come una sfida per la giustizia e la pace, la seconda come un mezzo per lo sviluppo, per la giustizia e la pace. Fra gli argomenti considerati: il ruolo delle istituzioni e dell’educazione, i problemi causati dal modello economico dominante che assolutizza il profitto, le attese riguardanti i progressi tecnologici ma soprattutto una migliore governance, il pericolo costituito da interpretazioni fuorvianti o ideologizzate di concetti quali “verde” o “moderno”, i collegamenti fra l’energia e l’alimentazione. Una lunga introduzione spiega vari termini e concetti talvolta fraintesi o dati per scontati. La parte finale del testo è prevalentemente propositiva ed interpella i Governi, la società civile e gli individui.
Il volume è stato pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana nel 2013 (149 pp. 14 euro) anche in inglese, francese, spagnolo e ucraino.