“Convinti della vocazione della famiglia umana alla fraternità, lasciamoci interpellare e interrogare: «Ci chineremo per toccare e curare le ferite degli altri? Ci chineremo per caricarci sulle spalle gli uni gli altri? Questa è la sfida attuale, di cui non dobbiamo avere paura»”. Cita l’Enciclica Fratelli Tutti (Ft, 70) il Santo Padre nel suo Messaggio al II Simposio sulla malattia di Hansen, meglio nota come lebbra, che si svolge oggi e domani presso l'Istituto Patristico Augustinianum di Roma.
L’evento, sul tema “Non lasciare nessuno indietro", è promosso dalla Sasakawa Leprosy (Hansen’s Disease) Initiative, la Fondazione Raoul Follereau e l'AIFO - Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau, in collaborazione con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, e si tiene a pochi giorni dalla 70ª Giornata Mondiale dei malati di lebbra, il prossimo 29 gennaio.
Per il Dicastero, il Segretario, Sr. Alessandra Smerilli, ha offerto i suoi saluti iniziali. “Il farsi prossimo, come nell’esempio del Buon Samaritano, che non volge il volto dall’altra parte ma si ferma e si china sul sofferente deve sempre guidare il nostro modo di agire e segnare il nostro cammino”. “Solo l’accogliere, l’accompagnare, il sostenere e l’includere – ha osservato Sr. Smerilli - permettono di costruire una società più equa, giusta ed inclusiva che tende al bene comune e all’amore per il prossimo, affinché nessuno resti indietro”.
Nel corso dell’evento è prevista la firma di un Global Appeal per richiamare l'attenzione sullo stigma e la discriminazione che colpiscono le persone affette dalla lebbra.
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