Suor Alessandra Smerilli in visita a Dakar

Il Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano integrale, insieme a Mons. Roberto Campisi, assessore per gli Affari generali della Segreteria di Stato, partecipa al CdA della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel

Suor Alessandra Smerilli in visita a Dakar

L’annuale sessione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel, ha luogo per la sua 43a edizione a Dakar, in Senegal, dal 17 al 21 febbraio.

La Fondazione Pontificia porta il nome del Papa che ne ha voluto la nascita nel 1984 ed è un ente strumentale del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (DSSUI), di cui condivide i valori e la missione nel promuovere lo sviluppo umano integrale nella regione del Sahel.

Suor Alessandra Smerilli (che aveva partecipato anche allo scorso CdA in Burkina Faso) e Mons. Roberto Campisi hanno entrambi portato la vicinanza e la premura del Santo Padre per la Fondazione e per la regione in cui essa opera. In particolare il Segretario del DSSUI ha mostrato il supporto del Papa e del suo Dicastero nello sforzo unanime di “lotta contro la povertà, nella realizzazione di uno sviluppo umano integrale per tutti i nostri fratelli e sorelle e nella ricerca di una convivenza pacifica tra i popoli nel Sahel.”

Suor Smerilli ha altresì ringraziato la Fondazione nella figura del nuovo Delegato Pontificio, Mgr Florent Hassa Kone, vescovo di San (Mali) e del nuovo consiglio per l’impegno il tempo e le energie dedicate “alla lotta per un'Africa migliore”.

Il Segretario ha, quindi, ribadito che il ruolo del suo Dicastero è quello di sostenere la chiesa locale nelle sue priorità e accompagnare i processi di empowerment: “Assicurandoci uno statuto adeguato ai tempi attuali e una buona governance, desideriamo che la Fondazione possa rispondere con flessibilità alle numerose sfide che deve affrontare”.

 

 

 

 

Comunicato finale

Al termine dell'incontro, il Consiglio di Amministrazione ha pubblicato un comunicato finale che riassume i lavori della settimana.

Nel suo corso hanno avuto luogo scambi approfonditi sulle «realtà sociali, economiche, politiche di ogni paese e sulla vita e l'azione delle Chiese locali». La situazione economica è rimasta «generalmente preoccupante». Sono stati anche evidenziati gli «effetti del cambiamento climatico, in particolare le inondazioni diventate ricorrenti», nonché la «disoccupazione giovanile e femminile che rimane endemica».

È stata, così, riaffermata la missione della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel, ovvero «essere al fianco delle popolazioni nei loro sforzi di resilienza». Queste, provate, «sono desiderose di pace e sicurezza, un'aspirazione legittima». 

Al fine di dare un quadro regolamentare più adeguato alla Fondazione, è stato affidato a S.E. Monsignor Hassa Florent KONE, Delegato Pontificio, il compito della revisione degli statuti della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel.

Gli amministratori si sono impegnati a migliorare il controllo del bilancio.

Di fronte alla scelta della forma giuridica dell'ente, il Consiglio d’Amministrazione ha, «chiaramente e all'unanimità, preso la decisione che la Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel mantenga la sua natura di Fondazione Pontificia». Per i membri del Consiglio questa decisione è la «testimonianza della fedeltà al Santo Papa Giovanni Paolo II, iniziatore e fondatore dell'istituzione».

Da sottolineare, il messaggio indirizzato al Santo Padre dal Consiglio di Amministrazione, un messaggio di comunione filiale, di vicinanza spirituale per un rapido recupero e per la prosecuzione del suo ministero pastorale al servizio della Chiesa e del mondo.

Il viaggio è stata anche l’occasione per visitare l’isola di Gorée, dove sono transitati milioni di schiavi deportati poi nelle Americhe. Suor Smerilli e Mons. Campisi, insieme a Mons. Dembele, officiale del DSSUI che li accompagnava, hanno visitato il museo, tra cui le celle dove venivano tenuti gli schiavi. Hanno poi ricevuto ospitalità presso una famiglia cristiana dell'isola. 

A conclusione del suo viaggio, Suor Smerilli ha incontrato alcuni rappresentanti del coordinamento africano per il programma "Ospitalità Atlantica". Il progetto, supportato dal DSSUI, coinvolge varie diocesi Europee e Africane per la promozione e il coordinamento di una migrazione consapevole e sicura. Presenti all’incontro erano Mons. Florent Koné, vescovo del Mali, Mons. Victor Ndione, vescovo della Mauritania e Padre Steve, Coordinatore Africa del programma.  

20 febbraio 2025