Dal 18 al 22 febbraio si è svolta a Dakar, in Senegal, l’annuale riunione del consiglio di amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel, alla quale ha preso parte il Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale Card. Peter K.A. Turkson.
Nata nel 1984, per volontà di San Giovanni Paolo II, la Fondazione è stata inizialmente affidata al Pontificio Consiglio Cor Unum, del quale il Dicastero ha assorbito le competenze nell’agosto 2016.
Fanno parte della Fondazione i Paesi dell’area saheliana (Burkina Faso, Capo Verde, Gambia, Guinea Bissau, Mali, Mauritania, Niger, Senegal, Ciad), che secondo le stime dello Human Development Index 2018 risulta ancora una delle più povere del pianeta, con gravi crisi alimentari e climatiche, oltre che bacino di addestramento di gruppi terroristici.
La Fondazione promuove e realizza progetti contro la desertificazione, nel settore ambientale, della gestione e dello sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento, degli impianti di pompaggio dell’acqua, del miglioramento dell’accesso all’acqua potabile per tutti, e delle energie rinnovabili. Essa si occupa inoltre di formare personale tecnico specializzato, che possa mettersi al servizio del proprio Paese. Ed è divenuta, negli anni, uno strumento di dialogo interreligioso.
Il cda ha analizzato i progetti presentati in attesa di finanziamento, che ammontano a 125 nell'anno 2018. Tra questi, per la prima volta, anche progetti nel campo delle migrazioni, con particolare riguardo alla formazione dei giovani e al lavoro.
Nel corso della missione il Card. Turkson ha visitato il Foyer Maria Goretti della “Pouponnière des Soeurs Franciscaines Missionaires de Marie” con sede a Dakar. Nella struttura donne e giovani ragazze vengono accolte per seguire corsi di formazione nel campo dell’economia domestica, dell’informatica e della pedagogia per bambini nell’età dell’infanzia 0-3 anni.